Sostenibilità e luoghi di culto

Pubblicato il: 04/11/2016 09:00
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Articolo di: Valentina Tibaldi

Sostenibilità e luoghi di culto: in Marocco 600 moschee diventeranno green

Efficienza energetica ed utilizzo di fonti rinnovabili entro il 2019 per circa 600 moschee in Marocco: il progetto di riconversione verde si situa all’interno di una strategia nazionale che vede il Paese fare grandi passi avanti in materia di sostenibilità ambientale.

“È molto importante per i Paesi musulmani ritornare alle proprie tradizioni e ricordare alle persone che siamo esseri minuscoli in confronto all’importanza della Terra e dobbiamo proteggerla per salvare il genere umano.” Sono parole di Hakima el-Haité, Ministro dell’Ambiente marocchino, che ha recentemente annunciato l’adozione di un programma con l’intento di creare, entro il marzo del 2019, 600 moschee green. Un progetto ambizioso che avrà il suo prologo già nel 2016: di qui a fine anno, infatti, è prevista l’installazione di lampade a led, pannelli solari termici e impianti fotovoltaici in ben 100 luoghi di culto.

Iniziative in linea con la “Dichiarazione sul cambiamento climatico”, tramite cui sessanta autorità del mondo islamico riunitesi nel 2015 all’International Islamic Climate Change Symposium avevano chiesto ai governi mondiali di firmare un accordo soddisfacente alla Conferenza sul Clima di Parigi, facendo eco da un lato all’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco dedicata alla cura del pianeta, dall’altro ai ripetuti appelli ambientali del Dalai Lama.

La manovra sarà realizzata in partnership con il governo tedesco e sarà finanziata per il 70% del totale dallo Stato marocchino. Secondo i tecnici, dal lato del risparmio energetico si attendono risultati importanti, con una riduzione dei consumi elettrici delle moschee del 40%. Tuttavia, le aspettative si spingono ben oltre, fino a comprendere un potenziale educativo non trascurabile: visto il carattere fortemente aggregativo dei luoghi di culto sul territorio, infatti, si auspica che abitudini più virtuose e sostenibili possano indurre i fedeli a una maggiore consapevolezza ambientale, con conseguenti piccoli, grandi cambiamenti nello stile di vita quotidiano.

D’altra parte, le nuove moschee green si serviranno di tecnologie che potranno facilmente essere adattate a edifici pubblici e case residenziali grazie alle competenze di tecnici, elettricisti ed esperti in corso di formazione in materia di energia pulita.

Ma non è tutto. Il progetto si inserisce in una strategia nazionale che, nell’ultimo periodo, ha assunto un carattere multiforme, capace di porre lo Stato marocchino sulla strada per acquisire un ruolo predominante- in termini di sostenibilità- in Africa e nel bacino del Mediterraneo.

In questo senso l’avanguardistico impianto a concentrazione solare Orc-Plus nel Marocco centrale, il più grande complesso a energia solare del mondo costruito a Ouarzazate, la conferenza sul clima COP 22 in programma a Marrakesh il prossimo novembre, non sono che alcuni esempi particolarmente degni di rilievo, capaci di attrarre l’attenzione di un’opinione pubblica sensibile al dibattito ambientale internazionale.